Gli ultimi tempi e l'era dello Spirito Santo
Rivelazioni fatte dal Signore a Concepcion Cabrera de Armida, detta Conchita. Nasce l’8 dicembre 1862 a San Luis Potosi, città del nord del Messico. Si sposa nel 1884 a 22 anni e dal matrimonio nascono nove figli, tra cui una figlia che diventerà religiosa della Croce del Sacro Cuore di Gesù e un figlio che diventerà prete nella Compagnia di Gesù. Sia prima che dopo la morte del marito nel 1901, fonda numerose congregazioni religiose ancora attive dopo la sua morte avvenuta nel 1937 in odore di santità. Conchita è ricordata come una grande mistica e prolifica scrittrice, grazie anche alle numerose rivelazioni ricevute dal Signore, tra le quali quelle qui descritte. È stata dichiarata Venerabile dal Papa Giovanni Paolo II nel 1999 e dichiarata beata il 4 maggio 2019, con il rito di beatificazione svoltosi nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe in Messico.
Ecco dunque alcune rivelazioni fatte a Conchita dal Signore sullo Spirito Santo, la seconda Pentecoste e l’era dello Spirito Santo: sono tutte contenute nel libro del signor M. Philipon, o.p. intitolato: Conchita – Diario di una madre di famiglia. Città Nuova, 2007.
I«Esiste un tesoro nascosto, una ricchezza rimasta non sfruttata e per nulla apprezzata nel suo vero valore, che tuttavia è ciò che c’è di più grande in cielo e in terra: lo Spirito Santo. No, neanche nel mondo delle anime lo si conosce bene. Egli è la Luce delle intelligenze e il Fuoco che infiamma i cuori. Se c’è tiepidezza, freddo, fragilità, e tanti altri mali che affliggono il mondo spirituale e anche la mia Chiesa, è perchè non si ricorre allo Spirito Santo.
Se c’è tristezza, è perché non si ricorre a questo Consolatore divino, Lui che è la perfetta gioia spirituale. Se c’è fragilità, è perché non ci si appoggia su colui che è la Forza invincibile. Se ci sono errori è perché si disprezza colui che è la Luce. La fede si estingue per la mancanza dello Spirito Santo.
No, non si dà il culto dovuto allo Spirito Santo in ogni cuore, nell’intera Chiesa. La maggior parte dei mali che si deplorano nella Chiesa e nel campo delle anime deriva dal fatto che non si riconosce allo Spirito Santo il primato che Io ho dato a questa terza Persona della Trinità, che ha avuto una parte così attiva nell’incarnazione del Verbo e nella fondazione della Chiesa. Lo si ama tiepidamente, lo si invoca senza fervore e in molti cuori, anche fra i miei, non ci si ricorda nemmeno di Lui. Tutto questo affligge profondamente il mio cuore.
È tempo che lo Spirito Santo regni, mi diceva il Signore molto commosso, e non con un regno lontano come una cosa molto alta, benché sia così e nulla sia più grande di Lui poiché è Dio, unito e consustanziale con il Padre e con il Verbo. Ma bisogna che regni, lì, vicinissimo, in ogni anima e in ogni cuore, in tutte le arterie della mia Chiesa.
Il giorno in cui lo Spirito Santo circolerà in ogni pastore, in ogni sacerdote, così intimamente come [circola] il sangue, allora saranno rinnovate le virtù teologali, che ora languiscono, anche nei ministri della mia Chiesa, per l’assenza dello Spirito Santo. Allora il mondo cambierà, perché tutti i mali di cui ci si lamenta oggi hanno per causa l’allontanamento dello Spirito Santo, loro unico rimedio. Che i ministri della mia Chiesa reagiscano, attraverso lo Spirito Santo, e tutto il mondo delle anime sarà divinizzato. È l’asse attorno a cui ruotano le virtù. Non c’è vera virtù senza lo Spirito Santo. L’impulso decisivo per innalzare la mia Chiesa dallo stato di prostrazione in cui giace, consisterebbe nel ravvivare il culto dello Spirito Santo. Gli si dia il suo posto, cioè il primo nelle intelligenze e nelle volontà! Nessuno mancherà di nulla con questa ricchezza celeste. Il Padre e Io, Il Verbo, desideriamo un rinnovamento ardente e vivificatore del suo regno nella Chiesa.
---- Signore, ciò nondimeno, lo Spirito Santo regna nella Chiesa, perché ti lamenti?
---- Guai alla Chiesa, se non fosse così! Certamente lo Spirito Santo è l’anima di questa Chiesa tanto amata! Ma quello di cui mi lamento è che non ci si rende conto di questo dono del cielo, non gli si dà tutta l’importanza che si deve. La sua devozione nei cuori è ordinaria e languida, tiepida e secondaria. Questo porta mali innumerevoli sia nella Chiesa sia in tutte le anime. Ecco perché le Opere della Croce vengono a rinnovare la sua devozione e a estenderla a tutta la terra. Che lo Spirito Santo regni nelle anime, e il Verbo sarà conosciuto e onorato, poiché la croce prenderà un nuovo slancio nelle anime spiritualizzate dall’Amore divino.
A misura che regnerà lo Spirito Santo, il sensualismo, che oggi invade la terra, sparirà. Mai la croce metterà radici se prima il terreno non sarà stato preparato dallo Spirito Santo. Ecco perché ti è apparso per primo, anche prima della visione della Croce. A motivo di questo egli è al vertice della Croce dell’Apostolato.
Uno dei frutti principali dell’incarnazione mistica è il regno dello Spirito Santo che deve far scomparire il materialismo.»
(Diario di Conchita, 19 febbraio 1911)
{…..} «Le anime immaginano che lo Spirito Santo sia molto lontano e si tenga a grandi altezze. In realtà egli, è per così dire, la Persona divina che assiste più da vicino la creatura. L’accompagna dappertutto, egli stesso la penetra, la chiama.
Veglia su di lei. La copre con la sua protezione. Ne fa il suo tempio vivente, la difende, l’aiuta, la custodisce da tutti i suoi nemici. È più vicino all’anima che l’anima stessa. Tutto il bene che un’anima compie, lo attua grazie alla sua ispirazione, nella sua luce, la sua grazia e il suo aiuto. E tuttavia non lo si invoca, non lo si ringrazia della sua azione immediata e così intima in ogni anima. Se tu invochi il Padre, se lo ami, è per lo Spirito Santo. Se tu mi ami con ardore, se tu mi conosci, se tu mi servi, se tu mi imiti, se tu sei una cosa sola con i miei comandi e il mio cuore, è per lo Spirito Santo.
Lo si considera come inaccessibile e lo è, in realtà; tuttavia non esiste nulla di più tangibile, di più vicino e a portata della creatura nella sua miseria, quanto questo altissimo Essere, Spirito santissimo che si riflette e costituisce una stessa santità e potere con il Padre e il Figlio. Sono passati i secoli e Lui resta sempre il Principio di tutte le cose. Lascia la sua impronta nelle anime e il suo sigillo nel sacerdote.
Comunica la luce della fede e tutte le virtù. Irriga e feconda tutto il campo della Chiesa. Malgrado tutto questo non lo si apprezza, non lo si conosce, non lo si ringrazia per la sua azione perpetuamente santificatrice. Se il mondo è ingrato verso di me, quanto più verso lo Spirito Santo!
Ecco perchè voglio che alla fine dei tempi si dispieghi la sua gloria… Uno dei dolori interiori più crudeli per il mio Cuore è questa ingratitudine di tutti i tempi, questa idolatria un tempo attuata nel culto degli idoli e, oggi, nell’adorazione dell’uomo per se stesso, dimenticando lo Spirito Santo. In questi tempi la sensualità ha stabilito il suo regno nel mondo; questa vita sensuale oscura e spegne la luce della fede nelle anime. Per questo, e più che mai, è necessario che lo Spirito Santo venga a distruggere e annientare Satana che, assumendo questa forma, penetra anche nella Chiesa.»
(Diario di Conchita, 26 gennaio 1915)
In pagine 281 a 283
«Nell’inviare nel mondo una nuova Pentecoste, Io voglio che esso s’infiammi, si purifichi, sia illuminato, infiammato e purificato dalla luce e dal fuoco dello Spirito Santo. L’ultima tappa del mondo deve mostrarsi in modo del tutto speciale per l’effusione dello Spirito Santo. Egli vuole regnare nei cuori e nel mondo intero, non tanto per la gloria della sua Persona quanto per far amare il Padre e rendermi
testimonianza, benché la sua gloria sia quella di tutta la Trinità.»
(Diario di Conchita, 26 gennaio 1916)
«Dì al Papa che è mia volontà che in tutto il mondo cristiano si supplichi lo Spirito Santo, implorando la pace e il suo regno nei cuori. Solo questo Spirito Santo potrà rinnovare la faccia della terra; egli porterà la luce, l’unione e la carità nei cuori.
Il mondo affonda perché si è allontanato dallo Spirito Santo: tutti i mali che lo affliggono hanno lì la loro origine. Il remedio si trova in Lui: Egli è il Consolatore, l’autore di ogni grazia, il legame di unione tra il Padre e il Figlio, il supremo conciliatore poiché è carità, Amore increato ed eterno.
Tutto il mondo ricorra a questo Spririto Santo perché il tempo del suo regno è arrivato: quest’ultima tappa del mondo gli appartiene in modo speciale perché egli sia onorato ed esaltato.
La Chiesa lo predichi, le anime lo amino, il mondo intero gli sia consacrato; verrà la pace insieme a una reazione morale e spirituale più grande del male da cui la terra tormentata.
Si cominci subito a invocare con preghiere, penitenze e lacrime lo Spirito Santo, col desiderio ardente della sua venuta. Egli verrà, Io lo manderò una seconda volta, in modo evidente, nei suoi effetti, che stupirà il mondo e spingerà la Chiesa alla santità.»
(Diario di Conchita, 27 settembre 1918)
«Chiedi questo cambiamento radicale, questa «nuova Pentecoste», di cui la mia Chiesa ha bisogno. Il mondo sprofonda nell’abisso perchè manca di sacerdoti che lo aiutino a non cadervi; sacerdoti di luce per illuminare le vie del bene; sacerdoti puri per ritrarre dal fango tanti cuori; sacerdoti di fuoco che riempiano l’universo intero d’amore divino.
Prega, supplica il cielo, offri il Verbo perché tutto sia restaurato in Me dallo Spirito Santo.»
(Diario di Conchita, 1 novembre 1927)
«Voglio ritornare al mondo nei miei sacerdoti; voglio rinnovare il mondo delle anime manifestandomi nei miei sacerdoti. Voglio dare un impulso potente alla mia Chiesa infondendole come in una «nuova Pentecoste» lo Spirito Santo nei miei sacerdoti.»
(Diario di Conchita, 5 gennaio 1928)
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