Lo Spirito Santo ha fatto sbocciare un nuovo piccolo fiore nel deserto del mondo: l’Opera Piccola Cafarnao.

Quest’Opera si rivolge ai “piccoli”, invitandoli ad amare sempre più la loro piccolezza e ad offrirla al Signore, affinché la trasformi in qualcosa di grande, a beneficio del mondo intero.

Gli ultimi tempi e l'era dello Spirito Santo

conchita cabrera


Rivelazioni fatte dal Signore a Concepcion Cabrera de Armida, detta Conchita. Nasce l’8 dicembre 1862 a San Luis Potosi, città del nord del Messico. Si sposa nel 1884 a 22 anni e dal matrimonio nascono nove figli, tra cui una figlia che diventerà religiosa della Croce del Sacro Cuore di Ges‚ù e un figlio che diventerà prete nella Compagnia di Gesù‚. Sia prima che dopo la morte del marito nel 1901, fonda numerose congregazioni religiose ancora attive dopo la sua morte avvenuta nel 1937 in odore di santità. Conchita è ƒricordata come una grande mistica e prolifica scrittrice, grazie anche alle numerose rivelazioni ricevute dal Signore, tra le quali quelle qui descritte. Ȅ stata dichiarata Venerabile dal Papa Giovanni Paolo II nel 1999 e dichiarata beata il 4 maggio 2019, con il rito di beatificazione svoltosi nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe in Messico.
Ecco dunque alcune rivelazioni fatte a Conchita dal Signore sullo Spirito Santo, la seconda Pentecoste e l’era dello Spirito Santo: sono tutte contenute nel libro del signor M. Philipon, o.p. intitolato: Conchita – Diario di una madre di famiglia. Città Nuova, 2007.

 

I«Esiste un tesoro nascosto, una ricchezza rimasta non sfruttata e per nulla apprezzata nel suo vero valore, che tuttavia è ci†ò che c’è€ di più‡ grande in cielo e in terra: lo Spirito Santo. No, neanche nel mondo delle anime lo si conosce bene. Egli è €la Luce delle intelligenze e il Fuoco che infiamma i cuori. Se c’è€ tiepidezza, freddo, fragilità, e tanti altri mali che affliggono il mondo spirituale e anche la mia Chiesa, è €perchèˆ non si ricorre allo Spirito Santo.
Se c’è€ tristezza, è€ perchéˆ non si ricorre a questo Consolatore divino, Lui che è la perfetta gioia spirituale. Se c’€è fragilità, è€ perchˆé non ci si appoggia su colui che è€ la Forza invincibile. Se ci sono errori €è perchéˆ si disprezza colui che €è la Luce. La fede si estingue per la mancanza dello Spirito Santo.
No, non si dà il culto dovuto allo Spirito Santo in ogni cuore, nell’intera Chiesa. La maggior parte dei mali che si deplorano nella Chiesa e nel campo delle anime deriva dal fatto che non si riconosce allo Spirito Santo il primato che Io ho dato a questa terza Persona della Trinità, che ha avuto una parte così‰ attiva nell’incarnazione del Verbo e nella fondazione della Chiesa. Lo si ama tiepidamente, lo si invoca senza fervore e in molti cuori, anche fra i miei, non ci si ricorda nemmeno di Lui. Tutto questo affligge profondamente il mio cuore.
Ȋ tempo che lo Spirito Santo regni, mi diceva il Signore molto commosso, e non con un regno lontano come una cosa molto alta, benchˆé sia così‰ e nulla sia più‡ grande di Lui poiché 舀 Dio, unito e consustanziale con il Padre e con il Verbo. Ma bisogna che regni, lì‰, vicinissimo, in ogni anima e in ogni cuore, in tutte le arterie della mia Chiesa.
Il giorno in cui lo Spirito Santo circolerà in ogni pastore, in ogni sacerdote, cos‰ì intimamente come [circola] il sangue, allora saranno rinnovate le virtù‡ teologali, che ora  languiscono,  anche  nei  ministri  della mia Chiesa, per l’assenza dello  Spirito Santo. Allora il mondo cambierà, perchéˆ tutti i mali di cui ci si lamenta oggi hanno per causa l’allontanamento dello Spirito Santo, loro unico rimedio. Che i ministri della mia Chiesa reagiscano, attraverso lo Spirito Santo, e tutto il mondo delle anime sarà divinizzato. Ȋ l’asse attorno a cui ruotano le virtù‡. Non c’€è vera virtù‡ senza lo Spirito Santo. L’impulso decisivo per innalzare la mia Chiesa dallo stato di prostrazione in cui giace, consisterebbe nel ravvivare il culto dello Spirito Santo. Gli si dia il suo posto, cioè€ il primo nelle intelligenze e nelle volontà! Nessuno mancherà di nulla con questa ricchezza celeste. Il Padre e Io, Il Verbo, desideriamo un rinnovamento ardente e vivificatore del suo regno nella Chiesa.
---- Signore, ci†ò nondimeno, lo Spirito Santo regna nella Chiesa, perchˆé ti lamenti?
---- Guai alla Chiesa, se non fosse cos‰ì! Certamente lo Spirito Santo è€ l’anima di questa Chiesa tanto amata! Ma quello di cui mi lamento €è che non ci si rende conto di questo dono del cielo, non gli si dà tutta l’importanza che si deve. La sua devozione nei cuori è ordinaria e languida, tiepida e secondaria. Questo porta mali innumerevoli sia nella Chiesa sia in tutte le anime. Ecco perchˆé le Opere della Croce  vengono a rinnovare  la sua devozione e a estenderla a tutta la terra. Che lo Spirito Santo regni nelle anime, e il Verbo sarà conosciuto e onorato, poichˆé la croce prenderà un nuovo slancio nelle anime spiritualizzate dall’Amore divino.
A misura che regnerà lo Spirito Santo, il sensualismo, che oggi invade la terra, sparirà. Mai la croce metterà radici se prima il terreno non sarà stato preparato dallo Spirito Santo. Ecco perchˆé ti è apparso per primo, anche prima della visione della Croce. A motivo di questo egli è al vertice della Croce dell’Apostolato.
Uno dei frutti principali dell’incarnazione mistica è€ il regno dello Spirito Santo che deve far scomparire il materialismo„
(Diario di Conchita, 19 febbraio 1911)


{…..} ƒ«Le anime immaginano che lo Spirito Santo sia molto lontano e si tenga a grandi altezze. In realtà egli€, è per così‰ dire, la Persona divina che assiste pi‡ù da vicino la creatura. L’accompagna dappertutto, egli stesso la penetra, la chiama.
Veglia su di lei. La copre con la sua protezione. Ne fa il suo tempio vivente, la difende, l’aiuta, la custodisce da tutti i suoi nemici. Ȋ più‡ vicino all’anima che l’anima stessa. Tutto il bene che un’anima compie, lo attua grazie alla sua ispirazione, nella sua luce, la sua grazia e il suo aiuto. E tuttavia non lo si invoca, non lo si ringrazia della sua azione immediata e cos‰ì intima in ogni anima. Se tu invochi il Padre, se lo ami, è€ per lo Spirito Santo. Se tu mi ami con ardore, se tu mi conosci, se tu mi servi, se tu mi imiti, se tu sei una cosa sola con i miei comandi e il mio cuore, è€ per lo Spirito Santo.
Lo si considera come inaccessibile e lo €è, in realtà; tuttavia non esiste nulla di più‡ tangibile, di più‡ vicino e a portata della creatura nella sua miseria, quanto questo altissimo Essere, Spirito santissimo che si riflette e costituisce una stessa santità e potere con il Padre e il Figlio. Sono passati i secoli e Lui resta  sempre il Principio di tutte le cose. Lascia la sua impronta nelle anime e il suo sigillo nel sacerdote.
Comunica la luce della fede e tutte le virtù‡. Irriga e feconda tutto il campo della Chiesa. Malgrado tutto questo non lo si apprezza, non lo si conosce, non lo si ringrazia per la sua azione perpetuamente santificatrice. Se il mondo è ingrato verso di me, quanto più‡ verso lo Spirito Santo!

Ecco perchèˆ voglio che alla fine dei tempi si dispieghi la sua gloria… Uno dei dolori interiori più‡ crudeli per il mio Cuore è questa ingratitudine di tutti i tempi, questa idolatria un tempo attuata nel culto degli  idoli e, oggi, nell’adorazione dell’uomo per se stesso, dimenticando lo Spirito Santo. In questi tempi la sensualità ha stabilito il suo regno nel mondo; questa vita sensuale oscura e spegne la luce della fede nelle anime. Per questo, e pi‡ù che mai, è€ necessario che lo Spirito Santo venga a distruggere e annientare Satana che, assumendo questa forma, penetra anche nella Chiesa„.»
(Diario di Conchita, 26 gennaio 1915)


In pagine 281 a 283
«Nell’inviare nel mondo una nuova Pentecoste, Io voglio che esso s’infiammi, si purifichi, sia illuminato, infiammato e purificato dalla luce e dal fuoco dello Spirito Santo. L’ultima tappa del mondo deve mostrarsi in modo del tutto speciale per l’effusione dello Spirito Santo. Egli vuole regnare nei cuori e nel mondo intero, non tanto per la gloria della sua Persona quanto per far amare il Padre e rendermi
testimonianza, benchéˆ la sua gloria sia quella di tutta la Trinità„.»
(Diario di Conchita, 26 gennaio 1916)


«Dì al Papa che è mia volontà che in tutto il mondo cristiano si supplichi lo Spirito Santo, implorando la pace e il suo regno nei cuori. Solo questo Spirito Santo potrà rinnovare la faccia della terra; egli porterà la luce, l’unione e la carità nei cuori.
Il mondo affonda perchˆé si€ è allontanato dallo Spirito Santo: tutti i mali che lo affliggono hanno lì la loro origine. Il remedio si trova in Lui: Egli è il Consolatore, l’autore di ogni grazia, il legame di unione tra il Padre e il Figlio, il supremo conciliatore poichˆé è€ carità, Amore increato ed eterno.
Tutto il mondo ricorra a questo Spririto Santo perchˆé il tempo del suo regno €è arrivato: quest’ultima tappa del mondo gli appartiene in modo speciale perchéˆ egli sia onorato ed esaltato.
La Chiesa lo predichi, le anime lo amino, il mondo intero gli sia consacrato; verrà la pace insieme a una reazione morale e spirituale più‡ grande del male da cui la terra tormentata.
Si cominci subito a invocare con preghiere, penitenze e lacrime lo Spirito Santo, col desiderio ardente della sua venuta. Egli verrà, Io lo manderò† una seconda volta, in modo evidente, nei suoi effetti, che stupirà il mondo e spingerà la Chiesa alla santità„.»„
(Diario di Conchita, 27 settembre 1918)


«Chiedi questo cambiamento radicale, questa «nuova Pentecoste»„„, di cui la mia Chiesa ha bisogno. Il mondo sprofonda nell’abisso perchˆè manca di sacerdoti che lo aiutino a non cadervi; sacerdoti di luce per illuminare le vie del bene; sacerdoti puri per ritrarre dal fango tanti cuori; sacerdoti di fuoco che riempiano l’universo intero d’amore divino.
Prega, supplica il cielo, offri il Verbo perchˆé tutto sia restaurato in Me dallo Spirito Santo„.»„
(Diario di Conchita,  1 novembre 1927)


«Voglio ritornare al mondo nei miei sacerdoti; voglio rinnovare il mondo delle anime manifestandomi nei miei sacerdoti. Voglio dare un impulso potente alla mia Chiesa infondendole come in una «nuova Pentecoste» lo Spirito Santo nei miei sacerdoti„.»„
(Diario di Conchita,  5 gennaio 1928)

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Novena Dell’immacolata

in compagnia degli Angeli e dei Santi

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Immacolata dello Spirito Santo, per il potere che l’Eterno Padre ti ha dato sugli Angeli e sugli Arcangeli: mandaci schiere di angeli, con a capo san Michele Arcangelo, a liberarci dal maligno e a guarirci da ogni male.

 

Tutta bella sei Maria,

cantan gli Angeli nel Ciel:

nostra splendida Regina,

c’inchiniamo innanzi a Te.

Tutta bella sei Maria!

Il creato vibra in te.

Tu, sublime melodia:

canto della Trinità!

Vergine santa, Madre immacolata,

guarda i tuoi figli afflitti dal dolore

Tu puoi lenire ogni nostra pena,

perché Tu sola ci sai capire e amar.

Tutto tuo son Maria,

il mio cuor lo dono a Te,

fai fiorir l’anima mia,

sia il giardino del mio Re!

 

 

O Vergine Immacolata, durante questi giorni della Novena a Te dedicata, desidero unirmi al Coro degli Angeli e alla schiera dei Santi che formano la Chiesa trionfante   e quella militante per lodarti, onorarti ed amarti con tutto me stesso.

 

In questo primo giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, voglio meditare sulla Tua umiltà…Ti chiedo la grazia di accrescere in me la virtù dell’umiltà, che mi fa riconoscere il mio “nulla” tratto dalla “terra”, ma, nello stesso tempo, mi fa comprendere che la mia anima posso farla divenire un “terreno ricco di fiori e frutta”, dove Dio ama passeggiare e ristorarsi ( Gn 3, 8 ).

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

In questo secondo giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, voglio meditare sulla Tua fede…Ti chiedo la grazia di accrescere in me il dono della fede ricevuta nel santo Battesimo: fa’ che io non abbia mai la disgrazia di camminare nel “buio”, o di deviare per altri cammini non in linea con l’insegnamento della santa Chiesa Cattolica.

 

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.  

 

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

In questo terzo giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, voglio  meditare sulla Tua speranza…Ti chiedo di accrescere in me la virtù della speranza: fa’ che io possa sempre vedere la fugacità delle cose di questo mondo ed anelare ai  beni eterni. (Col 3,1).

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre  Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

 

In questo quarto giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, voglio meditare sulla Tua carità…Ti chiedo la grazia di accrescere in me l’amore verso Dio e verso il mio prossimo: fa’ che la fiamma del Tuo Cuore Immacolato riscaldi il mio povero e gelido cuore, e che io possa trasmettere questo “fuoco divino” a tutti coloro che incontro sul mio cammino .

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

 

In questo quinto giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, voglio meditare sul perfetto discernimento tra ciò che è bene e ciò che è male...  Vergine Immacolata, ti prego di liberami da ogni falsa virtù e di concedermi il dono della Sapienza, affinché possa sempre pensare, dire e fare ciò che è gradito a Dio.

 

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

 

In questo sesto giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, intendo meditare sul mistero della Tua ineffabile unione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo...   Vergine Immacolata,  insegnami a glorificare incessantemente la S.S. Trinità, fa’ che ogni mio respiro, ogni battito del mio cuore siano un inno di lode e d’amore alla S.S. Trinità!

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

 

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo.

In questo settimo giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, intendo meditare sul sentimento di lode di ringraziamento che deve sempre regnare nella mia anima e nel mio spirito: insegnami a cantare ogni giorno il “mio Magnificat” , specialmente nei momenti in cui mi sento triste e scoraggiato.

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

In questo ottavo giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, intendo meditare sullo spirito di sacrificio, di riparazione, di oblazione per i miei fratelli che vivono nel peccato e per la liberazione delle anime sante del Purgatorio… O Immacolata, rendi pura e degna ogni mia offerta che io presento al Signore per la salvezza delle anime.

 

Recitare un Padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi, un Angelo di Dio.

 

 

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.   

    

In questo nono e ultimo giorno della Novena, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo, intendo meditare sulla virtù della perseveranza…Vergine Immacolata, fa’ che io possa percorrere nella grazia di Dio ogni giorno della mia vita, fino all’ultimo passo che mi condurrà a varcare la soglia del Regno Eterno per vivere insieme a Te nella Gloria della Santissima Trinità, insieme agli Angeli e ai Santi.

Recitare un padre, un’Ave, tre Gloria in onore di tutti i Santi , un Angelo di Dio.

 

O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che a Te ricorriamo.

 

Salve Regina

Ti preghiamo, o nostra Signore, inclita Madre di Dio, esaltata al di sopra dei cori degli Angeli, di riempire il vaso del nostro cuore con la grazia celeste; di farci splendere dell’oro della sapienza; di sostenerci con la potenza della tua intercessione; di ornarci con le pietre preziose delle tue virtù, di effondere su di noi, o oliva benedetta, l’olio della tua misericordia, con il quale coprire la moltitudine dei nostri peccati, ed essere così trovati degni di venire innalzati alle altezze della gloria celeste, e vivere in eterno con i beati comprensori.

Ce lo conceda Gesù Cristo, Tuo Figlio, che ti ha esaltata al di sopra dei cori degli Angeli, ti ha incoronata con il diadema del Regno, e ti ha posta sul trono dell’eterno splendore.

A Lui sia onore e gloria per i secoli eterni. E tutta la Chiesa risponda: Amen. Alleluia!

( Dal Sermone sull’Assunzione, di San’Antonio di Padova ).

 

 

La Vergine Maria apparve a Parigi, nel 1830, a Santa Caterina Labourè, chiedendole di far coniare una medaglia che sarebbe stata una fonte di grazie per l'umanità.

 

La notte tra il 18 e il 19 luglio di quello stesso anno ci fu la prima apparizione della Madonna, il 27 novembre la seconda e in dicembre una terza, quest'ultima per confermare e ripetere la richiesta di far coniare la Medaglia. Seguiamo lo svolgimento dei fatti dal racconto della stessa Caterina.
Prima apparizione (18/19 luglio 1830):
«Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece, alla vigilia, un 'istruzione sulla devozione dovuta ai santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un così gran desiderio di vedere la santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere la mia buona Madre celeste quella stessa notte: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di san Vincenzo, ne tagliai una metà e l'inghiottii. Così mi addormentai col pensiero che san Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.
Alle undici e mezzo mi sentii chiamare per nome: "Suor Labouré! Suor Labouré". Svegliatami, guardai dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tirai la cortina e vidi un fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi disse: "Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta". Mi venne subito il pensiero: Mi sentiranno! Ma quel bambino rispose pronto: "Stai tranquilla: sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Vieni che ti aspetto".
Il fanciullo mi condusse nel presbiterio accanto alla poltrona del direttore, dove mi posi in ginocchio, mentre il fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Mi sembrava che fosse trascorso tanto tempo, per cui ogni tanto mi guardavo intorno, per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna.
Finalmente, giunse il sospirato momento. Il bambino mi avvertì, dicendomi: "Ecco la Madonna, eccola!".
Sentii un rumore, come il fruscio di vesti di seta, venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di san Giuseppe, e vidi la santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo.
Era la santissima Vergine, ma tutta simile a sant'Anna, solo il volto non era lo stesso. Ero incerta se si trattasse della Madonna. Ma il fanciullino che era lì mi disse: "Ecco la Madonna!".
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Madonna. Quel fanciullino allora, mi parlò, non più con voce di bambino, ma d'uomo alto e robusto e disse parole forti. Guardando la santissima Vergine, spiccai, allora, un salto verso di lei, e, inginocchiandomi sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria...
Fu quello il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile.
La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore [spirituale] e parecchie cose che non dovevo dire; m'insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e, mostrandomi con la sinistra i piedi dell'altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell'altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che là avrei ricevute tutti i conforti a me necessari.
"Figlia mia, mi disse la Madonna, Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la grazia; dì tutto quanto ti succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni e rendine conto a chi è incaricato dell’anima tua…"
A questo punto la Madonna aggiunse con un'espressione molto triste:  l tempi, figlia mia sono molto cattivi. Sciagure si abbatteranno sulla Francia. Il trono verrà rovesciato. Il mondo intero verrà sconvolto da sventure di ogni genere. Ma venite pure ai piedi di quest'altare; qui grazie verranno effuse su tutti coloro, grandi e piccoli, che le chiederanno con fiducia e fervore… Verrà un momento in cui tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi, avvertirete la mia presenza e la protezione mia e di san Vincenzo sulle due Congregazioni. Nelle altre Congregazioni e tra il clero di Parigi vi saranno delle vittime; anche l’Arcivescovo morirà, e la croce sarà oltraggiata, buttata per terra, il fianco di nostro Signore sarà nuovamente trafitto, per le strade scorrerà il sangue e il mondo intero sarà nella tristezza. Ma abbiate fiducia! Proprio allora io sarò con voi, avrete modo di riconoscere la mia visita”. A questo punto Caterina pose interiormente una domanda: "Quando?". E una voce rispose: “ Tra quarant’anni ”.
Quanto tempo rimasi con la Madonna, non saprei dire, tutto quello che so è che, dopo avermi parlato a lungo, se ne andò, scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Mi alzai dai gradini dell'altare, rividi il fanciullino al posto dove l'avevo lasciato, il quale mi disse: "È partita!". Rifacemmo lo stesso cammino, tro-vando sempre tutti i lumi accesi e tenendosi quel bambino sempre alla mia sinistra.
Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Madonna; io, infatti, l'avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco, portava con sé una luce prodigiosa, ossia era sfolgorante di luce, e dimostrava un 'età dai 4 ai 5 anni. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno»
Seconda apparizione, 27 novembre 1830:
«II 27 novembre 1830, il sabato precedente alla prima domenica d'Avvento, alle 17.30, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta.
Avendo volto lo sguardo verso quel lato, vidi la santissima Vergine all’altezza del quadro di san Giuseppe.
La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, "à la vierge " (alla vergine), cioè accollata e con le ma-niche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi.
Aveva i capelli spartiti e una specie dì cuffia con un merletto di circa 3 cm di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (più tardi la Santa confesserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro, chiazzato di giallo).
Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l'Universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a nostro Signore.
Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri: questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse gettavano raggi più grandi e le più piccole raggi meno grandi. Sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi... Mentre ero intenta a contemplarla, la santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole; “Questo globo che vedi rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona...".
Qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi: la bellezza e lo splendore dei raggi erano così sfolgoranti!... E la Vergine santissima aggiunse: “Essi sono il simbolo delle grazia che spargo sulle persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la santissima Vergine e quanto ella è generosa con le persone che la pregano; quante grazie ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia ella prova nel concederle.
In quel momento, ero e non ero... non so... ero rapita. Ed ecco formarsi intorno alla santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria, si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro: "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a noi”. Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fai, fai coniare una Medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia".
All’istante mi parve che il quadro si voltasse ed io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera "M" (iniziale del nome di Maria) sormontata da una croce senza Crocifisso che aveva come base la lettera "I" (iniziale del nome Iesus, Gesù). Più sotto poi vi erano due Cuori, uno circondato da spine (quello di Gesù), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria); nelle sue relazioni Caterina non accenna alle dodici stelle che circondano il monogramma di Maria, tuttavia sono state sempre presenti fin dal primo conio delia Medaglia e perciò approvate da lei.
Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne ed io rimasi ripiena di non so che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione».


L’ addio
Dopo pochi giorni, nel dicembre del 1830, la santissima Vergine apparve a santa Caterina per la terza ed ultima volta. Con lo stesso vestito colore dell'aurora e lo stesso velo, la Vergine si fece vedere nuovamente in atto di sostenere un globo d'oro, sormontato da una piccola croce. Dagli stessi anelli, sormontati da pietre preziose irradiava, con intensità diversa, la medesima luce.
La santa Vergine, però, non apparve a destra, né a sinistra dell'altare, ma sopra di esso.
Così si conclusero le apparizioni della Vergine Maria a santa Caterina Labouré, che ricevette, però, un messaggio consolante: «Figlia mia, d'ora in poi non mi vedrai più; tuttavia sentirai la mia voce durante fattele preghiere».
Per lei si conclusero le apparizioni, ma non la sua devozione filiale a Maria.


IL TORMENTO DI CATERINA
Qualche giorno dopo, Caterina riferì al suo confessore quanto la santa Vergine le aveva chiesto, ma padre Aladel, ancora una volta, non diede peso al suo racconto; senza dubbio non se la sentì di imbarcarsi in quel-l'impresa senza una certezza di autenticità e lasciò passare del tempo prima di prendere un provvedimento. Caterina ne soffriva profondamente, perché le sembrava di non essere capace di assolvere al compito affidatole dalla santa Vergine e che la colpa del ritardo fosse tutta sua. Il dolore della Veggente era tale che la Madonna stessa dovette intervenire con delle locuzioni ulteriori a confortarla, con queste parole: «Non preoccuparti, figlia mia! Arriverà il giorno in cui i miei desideri saranno appagati e la Medaglia sarà finalmente coniata!». II 3 febbraio del 1831 Caterina terminò il noviziato e indossò l'abito religioso. Due giorni dopo fu accompagnata all'ospizio di Enghien a Reuilly, un quartiere povero di Parigi, dove resterà fino alla morte.
II suo primo incarico a Enghien lo svolse in cucina. Qui ritrovò i lavori di cui si era occupata alla sua fattoria e alla trattoria del fratello e tutto sarebbe filato liscio se la prima responsabile della cucina non fosse stata, a differenza di lei, piuttosto parsimoniosa nella distribuzione del cibo. Su questo argomento Caterina ebbe molto da soffrire e da lavorare per affinare le sue virtù.
In seguito fu incaricata del guardaroba, poi dell'assistenza diretta degli anziani e, per un certo tempo, espletò il suo servizio anche in portineria, dove accoglieva i poveri con grande carità.
In questi compiti fu sempre vista piena di delicatezza con tutti, paziente e gentile. Una particolare attenzione prestava nell'accoglienza delle religiose nuove che si avvicendavano nella casa, aiutandole ad ambientarsi e consigliandole con discrezione. Tutti potevano trovare in lei una sorella attenta e disponibile; anche i domestici potevano contare su di lei, che non si risparmiava in niente, generosa fino all'eroismo e tanto umile e obbediente da sembrare, ai più sprovveduti, di scarsa intelligenza e indifferente. Per questo, spesso le superiore la umiliavano ma, con tutto ciò lei era sempre pronta a difenderne con forza l’autorità di fronte a chiunque. Seguì con grande interesse la diffusione della Medaglia e gli avvenimenti miracolosi che si operavano per suo mezzo, ma mai la sfiorò il pensiero di attribuirsene il merito; e , pensando alla gloria che ne sarebbe venuta alla Santa Vergine, un giorno, esclamò: “Oh! Come sarà bello sentire dire: Maria è la Regina del mondo intero! E tutti i suoi figli ripeteranno: Ella è la Regina di ciascuno di noi!”.
Nel 1870, con la guerra franco-prussiana, la carestia rese difficilissima l’opera di soccorso dei poveri, sicché le suore di Enghien finirono per lasciare ai poveri tutte le provviste e riservare per la loro comunità solo qualche pezzo di pane duro. Con la sconfitta sopravvenne la guerra civile che insanguinò le strade delle Parigi, così come aveva predetto la santa Vergine nella prima apparizione: l’Arcivescovo di Parigi, monsignor Darboy, perse la vita insieme a molti sacerdoti e religiosi; la paura dominava la città, ma Caterina continuava calma il suo lavoro di soccorso ai feriti e ai poveri: attaccò le Medaglie alle porte e alle finestre della casa ed incoraggiava le sorelle ad avere fiducia nella protezione della Madonna. Ed infatti, in tutta quella tragedia, né le suore della Carità né i padri Lazzaristi ebbero danni di alcun genere, come aveva promesso la Vergine nella prima apparizione.
Nella primavera del 1876 Caterina cominciò a sentirsi male, e disse alle sue sorelle che si avvicinava il tempo della sua partenza per il cielo. A fine dicembre chiese il sacramento degli infermi e il 31 dicembre di quello stesso anno, all’età di settanta anni, spirò dolcemente. Il giorno dopo, tutta Parigi seppe che era lei la veggente di Rue de Bac, e la gente accorse in gran numero acclamandola santa.
Il 28 maggio del 1933, Pio XI la dichiara beata; e Pio XII la proclamerà santa nel 1947.

 

Santa Caterina Labourè

 

LA MEDAGLIA: UN PICCOLO CATECHISMO MARIANO

 

Non è una Medaglia come le altre.

Dalla storia della sua origine abbiamo capito che la Medaglia Miracolosa non è opera di qualche artista, né di un dotto teologo o di un santo, né ricorda un qualche santuario, ma è stata voluta dalla stessa Madre celeste. Le altre medaglie sono l'espressione dell'amore dei cristiani per Maria, mentre la Medaglia Miracolosa è l'espressione dell'amore di Maria per noi.


Non è un portafortuna, ma un segno di fede e di amore.
Invitandoci a portarla al collo con devozione, la Madonna ci ricorda costantemente il suo amore per noi, la sua presenza, l'aiuto e il richiamo materno ad una condotta degna dei suoi figli. Essa è segno d’ amore, pegno di protezione, ricordo degli ammonimenti materni, distintivo che ci fa suoi figli, sigillo di speranza che ci sprona a raggiungerla in cielo.
Essa è il vero dono di Maria, per cui il farne un oggetto di superstizione o un portafortuna, come tanti altri, non avrebbe alcun senso e sarebbe cosa indegna di un cristiano che voglia amare la Madonna.
Spieghiamo brevemente le singole raffigurazioni della Medaglia per poi approfondire l'immensa portata teologica che esse esprimono.
Fissiamo il nostro sguardo sulla Medaglia Miracolosa: essa ha un diritto e un rovescio così profondamente correlati da illuminarsi a vicenda.


La Medaglia luminosa
Parole e immagini impresse sul diritto della Medaglia esprimono un messaggio con tre aspetti strettamente legati.
* Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te. L'identità di Maria ci è rivelata qui esplicitamente: la Vergine Maria è Immacolata fin dal concepimento. Da questo privilegio, che le deriva dai meriti della passione di suo Figlio Gesù Cristo, scaturisce tutta la sua potenza d'intercessione, che ella esercita per coloro che la pregano. Ed è per questo che la Vergine invita tutti gli uomini a ricorrere a lei nelle difficoltà della vita.
* I suoi piedi sono posati sulla metà del globo e schiacciano la testa al serpente.
La semisfera è il globo terrestre, il mondo.
II serpente, come presso gli ebrei e i cristiani, simboleggia Satana e le forze del male.
La Vergine Maria stessa è impegnata nella battaglia spirituale, nella lotta contro il male, di cui il nostro mondo è il campo di battaglia. Maria ci chiama ad entrare nella logica di Dio, che non è la logica di questo mondo. È questa la grazia autentica, quella della conversione, che il cristiano deve chiedere a Maria per trasmetterla al monde.
* Le sue mani sono aperte e le sue dita sono ornate di anelli ricoperti di pietre preziose, dalle quali escono raggi che cadono sulla terra, allargandoci verso il basso.
Lo splendore di questi raggi, così come la bellezza e la luce dell'apparizione descritte da Caterina, richiamano, giustificano e nutrono la nostra fiducia nella fedeltà di Maria (gli anelli) nei confronti del suo Creatore e verso i suoi figli, nell'efficacia del suo intervento (i raggi di grazia, che cadono sulla terra) e nella vittoria finale (la luce), poiché lei stessa, prima discepola, è la primizia dei salvati.


La Medaglia dolorosa
La Medaglia porta sul suo rovescio una lettera e delle immagini che ci introducono nel segreto di Maria.
* La lettera "M" è sormontata da una croce.
La “M" è l'iniziale di Maria, la croce è quella di Cristo che ha come base trasversale la lettera "I" (iniziale di lesus, Gesù).
I tre segni intrecciati mostrano il rapporto indissolubile che lega Cristo alla sua santissima Madre.
Maria è associata alla missione di salvezza dell'umanità da parte del Figlio suo Gesù e partecipa, attraverso la sua compassione (patire insieme), all'atto stesso del sacrificio redentivo di Cristo.
* Sotto, due cuori: uno circondato da una corona di spine, l'altro trapassato da una spada.

Il cuore coronato di spine è il Cuore di Gesù. Ricorda l'episodio crudele della passione di Cristo, prima della morte, raccontata nei Vangeli. Il cuore simboleggia la sua passione d'amore per gli uomini.
Il cuore trafitto da una spada è il Cuore di Maria, sua Madre. Si riferisce alla profezia di Simeone, raccontata nei Vangeli, il giorno della presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme da parte di Maria e di Giuseppe. Simboleggia l'amore di Cristo che è in Maria e richiama il suo amore per noi, per la nostra salvezza e l'accettazione del sacrificio del Figlio suo. L’accostamento dei due Cuori esprime che la vita di Maria è vita d'intima unione con Gesù.
* Attorno a Maria sono raffigurate dodici stelle.
Corrispondono ai dodici apostoli e rappresentano la Chiesa. Essere Chiesa significa amare Cristo, partecipare alla sua passione per la salvezza del mondo. Ogni battezzato è invitato ad associarsi alla missione del Cristo, unendo il suo cuore ai Cuori di Gesù e di Maria. La Medaglia è un richiamo alla coscienza di ciascuno, perché scelgano, come Cristo e Maria, la via dell'amore fino al dono totale di sé.
La Medaglia Miracolosa, allora, è un libro nel quale possiamo leggere ciò che Maria è in se stessa e ciò che è per noi: Madre di Dio e madre nostra, Immacolata, Mediatrice, Regina e Corredentrice e grazie a questo "libro" possiamo capire che cosa dovremmo essere noi per lei: figli affezionati. Meditiamo su questa grande verità.

«Sono stata soltanto uno strumento. Non è per me che è apparsa la Madonna. Se ha scelto me, che non so niente, è perché non si potesse dubitare di lei» (Santa Caterina Labourè).


PREGHIERE alla Vergine della Medaglia Miracolosa
(pausa di silenzio per chiedere le grazie più desiderate)

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per allontanare da noi i castighi di Dio ed impetrarci le sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazia che ti domandiamo.


Padre nostro * Ave Maria * Gloria al Padre * Salve Regina
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo.


O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, quale rimedio a tanti mali spirituali e corporali che ci affliggono, ci hai donato la tua Medaglia, affinché fosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.


Padre nostro * Ave Maria * Gloria al Padre * Salve Regina
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo


O Vergine Immacolata delia Medaglia Miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avesse-ro invocato con la giaculatoria da te insegnata; ebbene, o Madre, ecco che noi, pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.

 

Padre nostro * Ave Maria * Gloria al Padre * Salve Regina
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo.

 

SECONDO SCHEMA
Introduzione

O Immacolata Vergine Maria, Madre di Gesù e madre nostra, compenetrati dalla più viva confidenza nella tua potentissima intercessione, manifestata così spesso attraverso la Medaglia, noi fedeli tuoi figli, t'imploriamo di ottenerci le grazie e i favori che domandiamo durante questa novena. Affidiamo a te i bisogni della Chiesa, le intenzioni dal Santo Padre, le necessità delle nostre famiglie e del mondo intero. Raccomandiamo in modo particolare alla tua materna intercessione i peccatori, i poveri, quanti soffrono nel corpo e nello spirito.

(pausa di silenzio per chiedere le grazie più desiderate)
Ti chiediamo, o Maria, soprattutto la liberazione dal peccato e l'impegno costante nel bene per orientare a Dio ogni nostro pensiero, parola ed opera. Ottienici anche dal tuo divin Figlio lo spirito di preghiera, e di penitenza, la fedeltà alla nostra vocazione battesimale per tutta la vita, fino al giorno in cui raggiungeremo la beata dimora, dove tu risplendi Regina degli angeli e dei santi, Mediatrice di grazia per l'intera umanità redenta da Cristo Signore. Amen.
Ave Maria
O Maria concepita senza peccato…


Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai udito dire che alcuno ricorrendo alla tua protezione, implorando il tuo aiuto e chiedendo il tuo patrocinio, sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, e consapevole dei miei peccati mi prostro a chiederti pietà. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltale benigna ed esaudiscile. Amen
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato...


Intercessioni

Riuniti nella preghiera di lode, glorifichiamo Dio,Padre onnipotente, che ci ha dato in Maria un pegno sicuro di consolazione e di speranza. Perciò diciamo con fiducia:
O Dio operatore di prodigi che hai concesso alla santa Vergine Maria di condividere nell'anima e nel corpo la gloria di Cristo risorto,
* guidaci alla gloria immortale del cielo.
Tu che ci hai dato Maria per madre, concedi, per sua intercessione, la salute ai malati, il conforto agli afflitti, il perdono ai peccatori,
* dona a tutti pace e salvezza.
Tu che hai reso piena di grazia la Vergine Maria,
* allietaci con l’abbondanza dei doni del Tuo Spirito.
Fa' che la tua Chiesa sia un cuor solo e un'anima sola.
* Donaci di perseverare unanimi nella preghiera con Maria, madre di Gesù.
Tu che hai incoronato Maria Regina del cielo, fa' che i nostri fratelli defunti godano la gioia eterna nell'assemblea dei santi.


Padre nostro

 

Concedi ai tuoi fedeli, o Signore, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e per intercessione di Maria santissima sempre Vergine, sal-vaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.


NOVENA CON SANTA CATERINA LABOURE’
Introduzione
Per fare questa novena con i sentimenti di santa Caterina Labouré, chiediamole di aiutarci ad amare Maria, nostra madre, come lei l'ha amata.
Richiesta della grazia…..
In particolare, o santa Caterina, invoca per me questa grazia che tanto desidero, purché sia conforme alla santa volontà di Dio, porti frutti di amore, di carità, di pace; mi liberi dall'egoismo; mi renda collaboratore per la diffusione del regno di Dio nel mondo. Amen.


PRIMO GIORNO
Invito all’incontro
II 18 luglio, Maria disse a Caterina: «Vieni ai piedi di questo altare...».

Maria, come una madre, ci dici: «Venite a riposarvi presso mio Figlio e a rigenerare le vostre forze!». Maria, tu sai come abbiamo bisogno di amicizia. Ci fai comprendere che, dietro questa ricerca di amicizia, si nasconde una fame più profonda, quella dell'amore di Dio che dà forza al nostro cuore.
Maria, ottienici la grazia di vivere sempre di più in comunione con Dio, per divenire testimoni più autentici del suo amore.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato…
Santa Caterina Labouré, prega per noi.

 

SECONDO GIORNO
Un mondo più fraterno per tutti
Il 27 novembre, Caterina vide la santa Vergine in piedi: «Stringeva tra le mani un globo dorato sormontato da una piccola croce». Sentì queste parole: «Questo globo che vedi rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona...».
Maria, con il mondo tra le mani ti sei presentata a noi come una madre che porta il suo bambino tra le braccia e ci ripeti quanto siamo preziosi agli occhi di Dio. Grazie, Maria, perché ci ricordi che Dio ama tutti senza distinzione e che ci invita ad amare il mondo come te e come tuo Figlio l'ha amato. dando la propria vita fino alla fine.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre.
O Maria concepita senza peccato…
Santa Caterina Labourè prega per noi


TERZO GIORNO
La Medaglia di Maria Immacolata
Caterina disse: «Attorno alla Medaglia era scritto, in lettere d'oro: "O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te "».
Maria, con la Medaglia ci manifesti la tua identità: tu sei l'Immacolata Concezione (concepita senza peccato). Fin dal primo istante della tua vita, sei stata associata alla vittoria del Risorto.
Maria sei totale accoglienza dell'amore di Dio. Contemplandoti, comprendiamo meglio la santità alla quale Dio ci chiama.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato, prega per noi…
Santa Caterina Labouré, prega per noi.

 

QUARTO GIORNO
Un segno da accogliere
Poi Caterina udì: «Fai, coniare una Medaglia su questo modello: tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia».
Maria con la Medaglia vuoi lasciare a tutti e a ciascuno il ricordo del tuo messaggio. La tua Medaglia non è soltanto un segno di tenerezza, ma anche il ricordo della buona novella del Vangelo. Maria, fa' che abbiamo fiducia in Dio e gli chiediamo le grazie di cui abbiamo bisogno.
Padre nostro • Ave Maria • Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo.
Santa Caterina Labouré, prega per noi.

 

QUINTO GIORNO
La lotta dell'amore
Maria si presenta in piedi su un semiglobo terrestre, con i piedi schiaccia un serpente.
Maria ci indichi la lotta che si deve vivere in ogni vita cristiana:
* Lottare contro ciò che ci guasta il cuore: il demonio e il peccato, simboleggiati dal serpente (Gen3,1).
* Sviluppare ciò che ci rischiara: l'amore.
Maria, ottienici il coraggio di vivere la verità e il rispetto nelle nostre relazioni e di sviluppare il nostro spirito di servizio.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato…
Santa Caterina Labouré, prega per noi.

 

SESTO GIORNO
L’amore è il segreto della vita
Caterina disse: «All’istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera "M" sormontata da una croce e i Cuori di Gesù e Maria».
Maria, l'iniziale del tuo nome è ben legata alla croce di tuo Figlio. Non ha mai cessato di collaborare alla sua missione di Redentore. Gesù ti ha affidato la responsabilità di diventare la madre di tutti gli uomini ai piedi della croce.
Maria, continua ancora oggi ad insegnarci a pregare il Figlio tuo per diventare sempre di più fratelli e sorelle capaci di amarci come Gesù ci ha amato.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato prega per noi che a te ricorriamo.
Santa Caterina Labourè, prega per noi.


SETTIMO GIORNO
Due cuori uniti. Imparare ad amare
«La “M” sormontata da una croce e i due Cuori dicono abbastanza».
Maria, il tuo Cuore trapassato da una spada e quello di Gesù coronato di spine ci ricordano che non è facile amare. Amare veramente richiede a ciascuno di noi di fare scelte e dunque di passare attraverso la "morte" dei nostri egoismi, per andare fino in fondo nell'amore.
Maria, ottienici la grazia di una fedeltà simile alla tua.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato, prega per noi…
Santa Caterina Labouré, prega per noi.

 

OTTAVO GIORNO
Dodici stelle che ci ricordano la Donna dell’Apocalisse.
Maria, Regina degli apostoli, sei sempre presente in mezzo agli uomini. Madre della Chiesa, non cessi di ricordarci il nostro posto e il nostro ruolo nella Chiesa. Madre di Gesù, sei sempre in missione con gli apostoli di tutti i tempi, per portare all’umanità il segno e il riflesso della luce del suo Cuore amante; aiutaci ad essere, nella Chiesa, cristiani responsabili.
Padre nostro – Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato, prega per noi…
Santa Caterina Labouré, prega per noi.


NONO GIORNO
La Medaglia: un trampolino per la missione
Maria, la tua Medaglia non è solo un dono da accogliere, ma anche una missione da compiere.
Maria, tu ci chiami a diventare segno per gli altri, a diventare tenerezza per coloro che incontriamo. Inviti anche a guardare i fratelli come un segno, ossia a scoprire la presenza attiva di Dio nei loro cuori e nelle loro vite.
Maria, fa' che possiamo esprimere la tenerezza di Dio mettendoci umilmente e semplicemente al servizio del prossimo.
Insegnaci anche ad ascoltare gli appelli che Dio ci rivolge attraverso la vita di chi incontriamo.
Padre nostro - Ave Maria - Gloria al Padre
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo.
Santa Caterina Labouré, prega per noi.

 


Novena perpetua
Introduzione
O Vergine Immacolata, Madre di Dio e madre nostra, con la più viva fiducia nella tua potente intercessione, tante volte manifestata per mezzo della tua Medaglia, umilmente ti supplichiamo di volerci ottenere le grazie che con questa novena ti chiediamo.
(Breve pausa per formulare in silenzio le proprie richieste)
O Madonna della Medaglia Miracolosa, che sei apparsa a santa Caterina Labouré nell'atteggiamento di Mediatrice per il mondo intero e per ogni anima in particolare, noi mettiamo nelle tue mani e affidiamo al tuo Cuore le nostre suppliche. Degnati di presentarle al tuo divin Figlio e di esaudirle, se esse sono conformi alla divina volontà e utili alle nostre anime. E, dopo avere innalzato verso Dio le tue mani supplichevoli, abbassale su di noi e avvolgici con i raggi delle tue grazie, illuminando le nostre menti, purificando i nostri cuori, affinché da te guidati, raggiungiamo un giorno la beata eternità. Amen.

 

Preghiere alla Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa


O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che ti adoperi per ricondurre gli uomini alla fede e liberarli dal peccato, aiutami a vivere secondo il Vangelo.
Ave Maria

 

O Vergine Immacolata, che hai donato agli uomini la tua Medaglia, quale rimedio per i mali spirituali e corporali che li affliggono, esaudisci la mia preghiera e proteggimi da ogni pericolo.
Ave Maria

 

O Vergine Immacolata, che hai promesso grandi grazie a coloro che portano con fiducia la tua Medaglia e la diffondono con zelo, ottienimi la grazia di essere sempre fedele ai doveri cristiani e consolami nella presente necessità.
Ave Maria

 

Alla Vergine immacolata figlia prediletta del Padre

Vergine Immacolata, figlia prediletta del Padre, aurora di pace promessa all'umanità decaduta, che per singolare privilegio fosti preservata dal peccato originale, ottieni anche a noi di tenere sempre lontano le seduzioni del maligno e di seguire con amorosa fedeltà le ispirazioni della grazia e della pratica generosa degli ideali evangelici.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo.
Vergine immacolata, paradiso dell’incarnazione, che fosti salutata la "piena di grazia’' e che nella fragranza del tuo mistero verginale desti al mondo il Figlio di Dio perché riportasse l'umanità decaduta alla sua primitiva innocenza, suscita nei nostri cuori il desiderio di una casta purezza e fa’ splendere sulle nostre anime un riflesso del tuo candore.
O Maria concepita senza peccato…


Vergine Immacolata, tempio purissimo dello Spirito Santo, la gioia che proviamo nel contemplare i tuoi trionfi è velata di tristezza per la condotta di tanti figli ingrati che offendono il tuo Figlio Gesù. Buona e tenera Madre, perdonali. Con tutto il nostro affetto di figli vogliamo ostacolare il diffondersi del male nel mondo. E tu, Vergine riparatrice ottienici un aumento di fervore nella nostra vocazione e insegnaci ad amare il Cuore di Gesù.
O Maria concepita senza peccato…


Consacrazione quotidiana dell’Immacolata
Vergine Immacolata, madre mia Maria, io rinnovo a te, oggi e sempre, la consacrazione di tutto me stesso, perché tu disponga di me per il bene delle anime. Solo ti chiedo, o mia Regina e Madre della Chiesa, di aiutarmi a cooperare fedelmente alla tua missione per l'avvento del regno di Gesù nel mondo. Ti offro pertanto, o Cuore Immacolato di Maria, le preghiere, la azioni e i sacrifici di questo giorno.

 

Atto di consacrazione alla Vergine della Medaglia
Ti consacriamo le nostre forze e le nostre disponibilità per servire il disegno di salvezza operato da tuo Figlio. Ti preghiamo affinché, grazie allo Spirito Santo, la fede si approfondisca si affermi in tutto il popolo cristiano, affinché la comunione vinca tutti i germi di divisione, affinché la speranza si ravvivi presso coloro che sono scoraggiati. Noi ti preghiamo in particolar modo per questo popolo, per i suoi pastori, per le persone consacrate, per i padri e le madri di famiglia, per i bambini e i giovani, per gli anziani. Ti preghiamo per quelli che soffrono per una difficoltà particolare, fisica o morale, che conoscono la tentazione dell'infedeltà, che sono corrosi dal dubbio in un clima di scetticismo, per quelli che sono perseguitati a causa della loro fede. Ti affidiamo l'apostolato dei laici, il ministero dei sacerdoti, la testimonianza dei religiosi. Ti preghiamo perché la chiamata alla vocazione sacerdotale e religiosa sia ampiamente sentita e seguita, per la gloria di Dio e la vitalità della Chiesa in questo paese e nei paesi che aspettano sempre un aiuto missionario.

 

Altra consacrazione
Nostra Signora della Medaglia Miracolosa e gloriosa Regina dell'universo, quale riconoscimento della tua regalità e per assecondare il tuo materno desiderio oggi consacriamo totalmente e perpetuamente noi stessi e le nostre famiglie al tuo Cuore addolorato ed Immacolato.
Degnati, o buona Madre secondo la tua promessa, di prenderci sotto la tua specialissima protezione e di far piovere più abbondantemente su di noi i raggi delle tue grazie.
Difendi i nostri corpi, guarisci i nostri ammalati, fa' prosperare il nostro lavoro, ma specialmente santifica le nostre anime conservando in noi la fede, aumentando in noi la fiducia in Dio, dandoci la forza di osservare la sua santa legge, facendo regnare nella nostra casa quella santità di vita e quella concordia di cuori che regnava nella tua Santa Famiglia di Nazaret affinché, in virtù della tua Medaglia, possiamo un giorno essere tutti par-tecipi di quella felicità eterna da te assicurata ai tuoi devoti. Amen.
Salve Regina


Alla beata Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa

Potentissima Regina dei cielo e della terra ed Immacolata Madre di Dio e madre nostra, Maria santissima, per la rivelazione della tua Medaglia Miracolosa, ti preghiamo di ascoltare le nostre suppliche e di esaudirci.
A te, o Madre, ricorriamo fiduciosi: effondi sul mondo intero i raggi della grazia di Dio di cui sei tesoriera e salvaci dal peccato.
Fa’ che il Padre della misericordia per tuo mezzo abbia misericordia di noi e ci salvi così da poter, sicuri, venire a vederti e a onorarti in Paradiso. Nella tua concezione, Vergine Maria, fosti benedetta dal Signore. santificata da Dio, tua salvezza.
Ti seguiamo, o Vergine Immacolata, attratti dalla tua bellezza e santità.
Signore Gesù, che hai costituito la tua Madre Immacolata come modello e figura luminosa della Chiesa, per sua intercessione concedici di essere liberati dalle nostre colpe e di aspirare alla perfezione della carità. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

Coroncina della Medaglia Miracolosa
Immacolata Madre di Dio e madre nostra, Maria, per la manifestazione della tua Medaglia Miracolosa, ti preghiamo di ascoltare le nostre suppliche e di esaudirci. Tu vedi, Madre, le nostre tribolazioni e i nemici che ci circondano. Da noi nulla possiamo: tu o Maria, abbi pietà di noi e liberaci da tutti i mali.


3 Ave Maria
O Maria concepita senza peccato…

 

Potentissima Regina del cielo e della terra, per la manifestazione della tua Medaglia Miracolosa, opera in noi le stesse meraviglie usate finora a vantaggio dei peccatori. Tu riconducesti ai piedi del Padre tanti figli erranti con la tua intercessione. Anche noi, Madre, siamo figli peccatori: fa' che il Padre delle misericordie, per te, ci usi misericordia e ci salvi.
3 Ave Maria
O Maria concepita senza…

Madre del bell' Amore, per la manifestazione della tua Medaglia miracolosa, infiamma i nostri cuori dell'amore di Dio. Il mondo in cui viviamo non conosce la preziosità di questo fuoco celeste.
A te, o Madre, ricorriamo: tu che ne sei la depositaria, rendi i nostri cuori indifferenti alle cose terrene e infervorati dalla divina Carità.


3 Ave Maria
O Maria concepita...


Rifugio dei peccatori, per la manifestazione della tua Medaglia Miracolosa, non abbandonarci mai, mostraci di essere madre nostra specialmente nell'ora della morte.
Scaccia da noi i demoni, liberaci dalle tentazioni, maniféstati a noi e, con la tua presenza, assicuraci la morte preziosa dei giusti.


3 Ave Maria
O Maria concepita...


Porta del Paradiso, Maria, per la manifestazione della tua Medaglia Miracolosa, arricchisci noi delle tue grazie, specialmente della santa perseveranza. Cara Madre, fiduciosi della tua misericordia desideriamo con te godere Dio nei cieli: come a tanti tuoi figli, così anche a noi apri le porte del Paradiso e salvaci.

 

3 Ave Maria

O Maria concepita…


Immacolata madre nostra, ci presentiamo davanti al trono della tua misericordia per ottenere da te le grazie di cui abbiamo bisogno.
Per mezzo di una figlia spirituale di san Vincenzo de' Paoli, manifestasti la tua immagine raggiante di luce, simbolo della tua misericordia per gli uomini: illumina, Madre, i figli delle tenebre e rendili figli della luce e tuoi devoti.
Spargi sul mondo intero i raggi della grazia di Dio, di cui sei tesoriera, e salva la povera umanità.
La tua luce risplenda sulla Chiesa, mistica sposa del tuo Figlio e santifichi i sacerdoti, converta i peccatori e dia perseveranza ai giusti: fa' che sulla bocca di tutti risuoni la bella preghiera: «O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo».
Salve regina
SUPPLICA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Da recitarsi alle ore 17 del 27 Novembre, festa della Medaglia, anche in ogni 27 del mese ed in ogni urgente necessità.

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che, sempre e ovunque, sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni e ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine e illimitata fiducia, in quest'ora a te si cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi, dunque, ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì. Il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all’unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portare ogni giorno la propria croce dietro a lui.
Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare, per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche.
Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.
O Consolatrice degli afflitti, che già t’inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fa’ che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. La tua Medaglia porti conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono a noi più cari. Ricordai che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché, dopo che tutti abbia-mo amato, invocato e servito sulla terra, possiamo venire a ringraziarti e lodarti eternamente in cielo. Amen.
Salve regina

“Il mio arco pongo sulle nubi, ed esso sarà il segno dell’alleanza tra me e la terra. L’arco sarà sulle nubi, ed io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra” ( Gn 9,13-14; 16-17 ).

 

“Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” ( Gv 12, 31-33).

“Allora apparirà il segno del Figlio dell’uomo, e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e splendore” ( Mt 24,30-31 ).

A Gerusalemme, il 7 maggio del 351 d. C., durante il regno di Costanzo, figlio di Costantino il Grande, nel giorno di Pentecoste, apparve, prodigiosamente, questo multi - testimoniato segno.

San Cirillo, che in quel tempo era Arcivescovo di Gerusalemme, scrisse una lettera all’imperatore Costanzo per descrivere l’evento di cui fu testimone con i suoi occhi: ”Avanti le none ( ovvero il 7 ) di maggio, verso l’ora terza ( ovvero le nove del mattino ), un vasto corpo luminoso, in forma di croce, è apparso nel cielo, proprio sopra il santo Golgota, giungendo fino al santo Monte degli ulivi ( perciò per quasi due miglia di lunghezza ). Questo segno fu visto non da una o due persone, ma in modo chiaro ed evidente da tutta la città: ciò non è stato, come si potrebbe pensare, un fenomeno transitorio, momentaneo, perché è continuato per diverse ore visibile ai nostri occhi, e più splendente del sole, alla luce del quale si sarebbe eclissato se questo non fosse stato più forte. L’intera città, colpita da timore reverenziale temprato con gioia, corse subito alla Chiesa: giovani e vecchi, cristiani e pagani, cittadini e stranieri, tutti con una sola voce a lodare il Signore nostro Gesù Cristo, il Figlio Unigenito di Dio”.

San Cirillo conclude questa sua lettera con l’augurio che l’imperatore possa sempre glorificare la santa e consustanziale Trinità. Questo miracolo fu considerato dai cristiani come la vittoria finale dell’Ortodossia sull’Arianesimo. Filostorgio e la Cronaca di Alessandria affermano che questa croce era circondata da un “grande arcobaleno”.    

Filostorgio scrive:

“Apparve a Gerusalemme, verso l’ora terza del giorno che viene chiamato il giorno di Pentecoste. Questo segno, che è stato interpretato come non di mano umana, è stato visto estendersi dal Monte Calvario fino al Monte degli Ulivi, ed è stato accompagnato da un arcobaleno di grandi dimensioni, come una corona, che lo ha circondato su ogni lato” ( Storia Ecclesiastica, Libro II, Capitolo XXVI).

Socrate scrive:

“Al tempo in cui Cirillo amministrava la Chiesa di Gerusalemme dopo Massimo, apparve nel cielo il segno della Croce. Rifulgeva brillantemente, non con i raggi divergenti come una cometa, ma con la concentrazione di una grande quantità di luce, apparentemente densa eppure trasparente. La sua lunghezza era di quindici stadi, dal Calvario al Monte degli Ulivi, e la sua larghezza era proporzionale alla sua lunghezza. Un fenomeno così straordinario suscitò universale terrore. Uomini, donne e bambini lasciarono le loro case, la piazza del mercato, o le loro rispettive occupazioni, e corsero alla Chiesa, dove insieme cantavano inni a Cristo, e volontariamente professavano la loro fede in Dio. La notizia turbò in non poca misura i nostri interi domini, e questo successe rapidamente; perché, come era uso, vi erano stati viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, per intenderci, che si trovavano a Gerusalemme per la preghiera o per visitare i suoi luoghi di interesse, questi furono spettatori del segno, e, giunti a casa, divulgarono i fatti ai loro amici.. L’imperatore fu messo a conoscenza dell’avvenimento, in parte da numerosi rapporti concernenti il fatto che erano allora correnti, e in parte da una lettera del Vescovo Cirillo. Si disse che questo prodigio fu il compimento di un’antica profezia contenuta nella Sacra Scrittura (Mt 24, 30 ). Fu il mezzo per la conversione di molti pagani ed ebrei al cristianesimo” (Storia ecclesiastica, Libro IV, capitolo V ).

Tropario: tono 1°

Ha brillato in questo momento più luminosa del sole l’immagine della tua Croce, che hai estesa dal Monte degli Ulivi al Calvario, e mostrando chiaramente la Tua forza che è in essa, o Salvatore, hai anche rafforzato in tal modo i tuoi fedeli. Per l’intercessione della Madre di Dio, custodiscici sempre in pace, o Cristo Dio nostro, e salvaci.

Kontakion: tono 4°

Facendo brillare i suoi raggi sopra il cielo, l’Immacolata Croce è apparsa sulla terra, luminosa con splendore, per essa è stato aperto il Cielo, che un tempo era chiuso. Accordato il fulgore della sua opera divina, siamo con certezza guidati allo splendore senza tramonto. Nelle battaglie l’abbiamo quale vera arma della pace e trofeo invincibile”.

Questo meraviglioso segno, comparso tanti secoli fa, presto comparirà di nuovo, e si vedrà in ogni angolo della terra per diverso tempo: rappresenterà un invito per tutti gli uomini alla conversione in un’unica Fede, in un solo Battesimo,  in un’unica Chiesa; e sarà l’annuncio della cacciata di satana da questo mondo e l’Avvento del Regno glorioso del Signore Gesù Cristo.

Gloria al Padre e  al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Il Vangelo della risurrezione di Gesù Cristo incomincia con il cammino delle donne verso il sepolcro, all’alba del giorno dopo il sabato. Esse vanno alla tomba, per onorare il corpo del Signore, ma la trovano aperta e vuota. Un angelo potente dice loro: «Voi non abbiate paura!» ( Mt 28,5), e ordina di andare a portare la notizia ai discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea» (v. 7). Le donne corrono via subito, e lungo la strada Gesù stesso si fa loro incontro e dice: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno» (v. 10). “Non abbiate paura”, “non temete”: è una voce che incoraggia ad aprire il cuore per ricevere questo annuncio.
Dopo la morte del Maestro, i discepoli si erano dispersi; la loro fede si era infranta, tutto sembrava finito, crollate le certezze, spente le speranze. Ma ora, quell’annuncio delle donne, benché incredibile, giungeva come un raggio di luce nel buio. La notizia si sparge: Gesù è risorto, come aveva predetto… E anche quel comando di andare in Galilea; per due volte le donne l’avevano sentito, prima dall’angelo, poi da Gesù stesso: «Che vadano in Galilea, là mi vedranno». “Non temete” e “andate in Galilea”.
La Galilea è il luogo della prima chiamata, dove tutto era iniziato! Tornare là, tornare al luogo della prima chiamata. Sulla riva del lago Gesù era passato, mentre i pescatori stavano sistemando le reti. Li aveva chiamati, e loro avevano lasciato tutto e lo avevano seguito (cfr Mt 4,18-22).
Ritornare in Galilea vuol dire rileggere tutto a partire dalla croce e dalla vittoria; senza paura, “non temete”. Rileggere tutto – la predicazione, i miracoli, la nuova comunità, gli entusiasmi e le defezioni, fino al tradimento – rileggere tutto a partire dalla fine, che è un nuovo inizio, da questo supremo atto d’amore.
Anche per ognuno di noi c’è una “Galilea” all’origine del cammino con Gesù. “Andare in Galilea” significa qualcosa di bello, significa per noi riscoprire il nostro Battesimo come sorgente viva, attingere energia nuova alla radice della nostra fede e della nostra esperienza cristiana. Tornare in Galilea significa anzitutto tornare lì, a quel punto incandescente in cui la Grazia di Dio mi ha toccato all’inizio del cammino. E’ da quella scintilla che posso accendere il fuoco per l’oggi, per ogni giorno, e portare calore e luce ai miei fratelli e alle mie sorelle. Da quella scintilla si accende una gioia umile, una gioia che non offende il dolore e la disperazione, una gioia buona e mite.
Nella vita del cristiano, dopo il Battesimo, c’è anche un’altra “Galilea”, una “Galilea” più esistenziale: l’esperienza dell’incontro personale con Gesù Cristo, che mi ha chiamato a seguirlo e a partecipare alla sua missione. In questo senso, tornare in Galilea significa custodire nel cuore la memoria viva di questa chiamata, quando Gesù è passato sulla mia strada, mi ha guardato con misericordia, mi ha chiesto di seguirlo; tornare in Galilea significa recuperare la memoria di quel momento in cui i suoi occhi si sono incrociati con i miei, il momento in cui mi ha fatto sentire che mi amava.
Oggi, in questa notte, ognuno di noi può domandarsi: qual è la mia Galilea? Si tratta di fare memoria, andare indietro col ricordo. Dov’è la mia Galilea? La ricordo? L’ho dimenticata? Cercala e la troverai! Lì ti aspetta il Signore. Sono andato per strade e sentieri che me l’hanno fatta dimenticare. Signore, aiutami: dimmi qual è la mia Galilea; sai, io voglio ritornare là per incontrarti e lasciarmi abbracciare dalla tua misericordia. Non abbiate paura, non temete, tornate in Galilea!
Il Vangelo è chiaro: bisogna ritornare là, per vedere Gesù risorto, e diventare testimoni della sua risurrezione. Non è un ritorno indietro, non è una nostalgia. E’ ritornare al primo amore, per ricevere il fuoco che Gesù ha acceso nel mondo, e portarlo a tutti, sino ai confini della terra. Tornare in Galilea senza paura.
«Galilea delle genti» ( Mt 4,15; Is 8,23): orizzonte del Risorto, orizzonte della Chiesa; desiderio intenso di incontro… Mettiamoci in cammino!
Saluto finale :
Carissimi fratelli e sorelle, auguro a tutti voi una buona e santa Pasqua, con la gioia del Gesù Risorto. E andare avanti, senza paura e con la voglia di tornare alla prima Galilea per incontrare il Signore. Buona Pasqua!

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